La Chiesa in Sinodo 2022/2023

La Chiesa in Sinodo 2022/2023

Il 9 ottobre scorso si è aperto per la Chiesa Italiana il Sinodo voluto da Papa Francesco; la domanda che viene per prima è cosa sia un Sinodo. Papa Francesco nel suo discorso inaugurale ha scritto: “Ribadisco che il Sinodo non è un’indagine sulle opinioni; il Sinodo è un momento ecclesiale, e il protagonista del Sinodo è lo Spirito Santo. Se non c’è lo Spirito non c’è Sinodo.” Sinodo non è dunque un mega-evento, non è nemmeno un parlare sulla sinodalità, non è nemmeno essere copia di un Parlamento, dove si cerca la risoluzione dei problemi o si cerca una maggioranza, la quale non è sinodalità, perché manca lo Spirito. La Chiesa non è nuova a queste esperienze fin dal suo nascere e dal suo muoversi lungo i secoli. La Chiesa italiana poi in questi ultimi 20 anni con i Convegni Ecclesiali ha ripreso tale esperienza anche se più ristretta. Il Sinodo, infatti, rispetto ai Convegni Ecclesiali, ove a discutere e a scambiarsi idee erano i delegati, riconosce il diritto e il potere di parola affidato a tutti.La capillarità del Sinodo, caratterizzato dall’atteggiamento dell’ascolto, permette ad ogni credente e battezzato di portare il proprio contributo di pensiero.  La sinodalità e la ministerialità, tema questo che verrà affrontato nei prossimi anni, sono scelte fondamentali per una Chiesa che vuole essere fedeleinterprete dei segni di Dio dentro l’oggi e vuole interpellareciascun battezzato la cui esistenza ed esperienza, sono preziose, e sono un dono che rinnova e qualifica il discernimento dell’intero popolo di Dio per migliorare e rendere più efficace il Kerigma, l’annuncio dentro la realtà che stiamo vivendo, decidendo e scegliendo insieme, cosa che coinvolge tutti i soggetti ecclesiali. La parola SINODO deriva dal greco “sunodos” vuol dire “camminare insieme” e come ci ha detto i Vescovo “Il Sinodo è un’esperienza ecclesiale e spirituale.” Ecclesiale perché l’essere Chiesa implica sempre la disponibilità a camminare insieme. Significa condividere una visione, una prospettiva che ci attrae e individuare le tappe e le modalità (processi) che attivino un cambiamento duraturo ed efficace. In questo senso “Chiesa” e “Sinodo” sono sinonimi.
Spirituale perché è un’esperienza ispirata dallo Spirito Santo e conserva, pertanto, un margine ampio di apertura e imprevedibilità, caratteristiche dello Spirito, che soffia e va dove vuole. Per questo si utilizza l’espressione “celebrare il Sinodo”, perché di fatto significa riconoscere l’azione dello Spirito che accompagna sempre la nostra Chiesa.

Il camminare insieme ha due diversi campi di azione:

  • Il primo è interno alle chiese particolari (i rapporti tra i soggetti che le costituiscono, la comunicazione inter-ecclesiale, la partecipazione alle decisioni ecc.);
  • Il secondo è esterno, cioè le relazioni e il dialogo con il mondo esterno (persone di altre religioni, con i non credenti, con le istituzioni politico-sociali ecc.).

Il tutto ridando protagonismo alle chiese locali, come scrive il documento preparatorio, per non fare i soliti documenti calati dall’alto, ma per capire bene i bisogni e i problemi che vivono le chiese locali e rispondere adeguatamente alla domanda: “Come siamo capaci, oggi, di dire Il Vangelo nella nostra terra e in questo tempo?”.

Da tutto questo si capisce, come dice in modo chiaro il documento preparatorio al n.32, che scopo di questo Sinodo “… non è produrre documenti, ma “far germogliare sogni, suscitare profezie, far fiorire speranza, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni, risuscitare un’alba di speranza, imparare l’uno dall’altro, e creare un immaginario positivo che illumini le menti, riscaldi i cuori, ridono forza alle mani.”

Sono saltati i modelli di specificazione pastorale, basati sulla divisione (pastorale giovanile, famiglie, malati, ecc.) perché si è capito che frammentati non si va più avanti ora si punta non sulla omologazione, il livellamento, ma sulla COMUNIONE NELL’UNITA’, che esige unità di intenti come testimonianza, il testimone non è più un IO ma un NOI.

Anche qui da noi incominciamo questo camminare insieme, pregando che lo Spirito ci faccia aprire ad una mentalità veramente sinodale “entrando con coraggio e libertà di cuore in un processo di conversione che ci abbraccia tutti.